Travel

I’m shipping up to Boston!

Dunque, nella mia bucket list di questo anno in Florida avevo scartato qualche città degli Stati Uniti per favorire il final trip ma avevo assolutamente voglia di visitare Boston e Chicago. Avevo programmato di andare prima che facesse troppo freddo.. beh, non sono andata con -20 gradi ma freddo c’era eccome!

Boston mi ha sempre affascinato come meta perchè è una delle città più “europee” che tu potrai mai trovare in America. Avevo programmato il mio mini viaggio nei minimi dettagli ma c’è stato purtroppo un cambio di programma all’ultimo.. avevo infatti intenzione di fare una gita, prendendo il battello dal porto di Boston, fino a Salem, la città delle streghe, contando che il periodo scelto era vicino ad Halloween (e al mio compleanno).

Ma andiamo con ordine! Il primo giorno arrivo di pomeriggio e vado subito all’Airbnb prenotato in anticipo in una zona a circa 20 minuti all’università di Harvard, chiamata Belmont. Un quartierino residenziale tranquillissimo e silenzioso, talmente tanto da farmi quasi paura dato che sono abituata alla città e agli ambienti più “rumorosi” (che tra l’altro adoro)! La signora che mi ospitava è un’adorabile artista di mezza età, che affitta quasi tutta la sua casa per i viaggiatori su Airbnb. Mi offre un tè caldo e mi spiega per filo e per segno come spostarmi con gli autobus e la metro a Boston, consigliandomi di comprare una Charles Card dove poter ricaricare i soldi necessari per le corse. Essendo già sera, decido di iniziare con una vista panoramica su tutta la città, ovvero la John Hancock Tower, situata dentro il Prudential Center. Una volta ammirate le luci della città dall’osservatorio più in alto, faccio un giro per il centro commerciale del Prudential e ceno in un fornitissimo Eataly (trovo persino tutti i tipi di pasta secca della Valle Scrivia, tipici della mia regione) e non resisto ad un pacchetto di Cuor di Mela.. dopo mesi di cookies, come potevo lasciarli lì?

Il secondo giorno inizia con un tour guidato di circa un’ora e mezza all’università di Harvard, offerto di Free Tours by Foot. Ricordo che, se ti interessano dei bei tour guidati da esperti locali, sempre pronti a rispondere alle tue domande e a consigliarti i posti migliori della città, il sito di Free Tours by Foot offre tutto questo gratis, o meglio sarai tu a decidere che tipo di mancia lasciare alla guida in base alle tue disponibilità economiche e in base a quanto ti è piaciuto il giro guidato. Harvard è incantevole con i colori dell’autunno e mi viene quasi voglia di rimettermi a studiare. Non è possibile entrare in tutti gli edifici dell’università (alcuni sono proibiti anche a molti studenti), ma la nostra guida ci spiega la storia di Harvard, parlando dei personaggi diventati poi famosi che sono partiti proprio da quel campus e ci porta nei punti più fotografati dell’università, compresa la statua di John Harvard, detta “the Statue of the Three Lies” per tre motivi (e per tre bugie): 1. la statua non rappresenta John Harvard, in quanto non esistono delle vere e proprie rappresentazioni di Harvard, ma è stato preso a modello Sherman Hoar – 2. John Harvard non è il fondatore dell’università bensì il suo maggior benefattore (e non ha nemmeno mai frequentato la scuola)- 3. la data corretta della nascita di Harvard è il 1636, non il 1638, e questo fa del college il primo mai aperto negli USA.

Dopo un giro di negozi e librerie della zona, decido di pranzare in un hamburgeria consigliata dalla mia guida turistica, ovvero il Mr. Bartley’s Burger Cottage, un localino piccolissimo, dove potrai sederti al tavolo in community con altre persone e dove servono i migliori hamburger del Massachussets (o almeno così viene pubblicizzato).. confermo, deliziosi!!! Mi dirigo quindi nella parte centrale della città, faccio un salto al famoso quartiere Beacon Hill, famoso per le sue stradine un pò europee.

In centro ci sono due famosi parchi dover potersi rilassare un attimo, nonostante il freddo nel mio caso: uno è il Boston Public Garden e l’altro è il Common Park, da cui parte il famoso Freedom Trial, ovvero un percorso di 2,5 miglia segnalato con mattoni rossi che porta nei principali punti della città, ripercorrendo 250 anni di storia di Boston. Si possono trovare musei, cimiteri, chiese, parchi, mercati e quartieri storici e la mappa è disponibile sul sito ufficiale. Anche qui è ovviamente possibile prenotare dei tour ma io qui ho preferito non prenotare, contando sul fatto che il percorso è tracciato ed è difficile perdersi. I punti che mi sono piaciuti di più da visitare sono sicuramente North End, la Little Italy di Boston e i mercati situati a circa metà del percorso, in particolare segnalo il Quincy Market. Il percorso a mio parere è fattibile in una giornata presa con molta calma, visitando tutti i musei, o in un pomeriggio andando di buon passo, come ho fatto io. Segnalo per una visita anche serale Back Bay, la parte portuale turistica della città.

L’ultimo giorno era originariamente appunto programmato per una visita a Salem, con tanto di biglietto già prenotato. Ma indovina un pò, cancellano la gita con il battello causa maltempo! La tempesta di pioggia e la mini tromba d’aria non poteva proprio aspettare un paio di giorni! Le autorità parlavano anche di venti molto forti con possibile caduta di alberi e pali della luce, perciò escludo anche la possibilità di una gita prendendo il treno. Decido quindi di passare la giornata in posti al chiuso, all’asciutto. Finisco così a visitare la bellissima Public Library di Boston, una vera e propria sorpresa, che offre anche tour giornalieri (bisogna controllare gli orari sul sito!) per raccontare un pò l’architettura della biblioteca. Io adoro tutto ciò che ha a che fare con i libri e ho trovato la visita deliziosa. Mi sposto poi al New England Aquarium, ovviamente molto affollato e pieno di famiglie, molto carino ma che mi ha un pò deluso, avere a Genova uno degli acquari più grandi d’Europa di certo non aiuto per eventuali paragoni! Ultima tappa il Museo di Storia Naturale di Harvard, per niente caro e davvero ben organizzato e fornito. L’unica pecca dei musei in America è che chiudono molto presto, quindi ricordatelo se programmi una giornata di questo tipo!

In sostanza.. Boston mi è piaciuta molto e la consiglio a tutti in periodo autunnale, perfetto per colori e profumi, dato che in inverno fa troppo freddo e in estate fa sicuramente molto caldo. Girare la città con una cioccolata calda o un tè caldo, avendo intorno così tanta storia dell’America è stato davvero bello e rilassante, un pò diverso dallo standard delle città degli Stati Uniti. Il contrasto tra grattacieli e palazzi storici, un pò all’inglese, ad ogni angolo mi è piaciuto davvero moltissimo.

Come sempre ti lascio con tutte le mie foto, che trovi anche su Instagram.. e se ti va, al prossimo post! Enjoy!

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