
Comfort food perfetto: la minestra della nonna.
I ricordi della nostra infanzia.
E’ passato un pò di tempo da quando ho postato l’ultima volta. Purtroppo devo dire che a partire dall’estate scorsa sono stata spettatrice di eventi inaspettati e difficili da digerire. Le emozioni sono state molte ed è stato complicato mettere a fuoco ciò che provavo.
In questi momenti no, quando sto male fisicamente o psicologicamente, io tendo a rifugiarmi nel passato; sono una persona nostalgica, adoro tutto ciò che è anni 80 e 90, amo immergermi nei ricordi di quando ero piccola. Ero una bimba introversa, a cui piaceva guardare film Disney, giocare a Pokemon e leggere tantissimi libri. Amavo andare al mare oppure pattinare sulla passeggiata di Nervi, per poi fare merenda con la pizza del forno vicino alla stazione. Insomma, sono cresciuta ma l’indole è sempre la stessa.
Il piatto di quando eravamo bambini.
A proposito, ho ovviamente tantissimi ricordi legati al cibo, come ognuno di noi. Il mio comfort food preferito dell’infanzia, quello che mi viene in mente quando sento i morsi della fame è uno solo: la minestra della nonna. A Genova il minestrone è un piatto tipico amato da tutti, diverso in ogni famiglia e servito a modo proprio in ogni ristorante. L’importante è che sia ricco di tanta verdura di stagione, di legumi e accompagnato dal pesto. Ma quello di mia nonna era speciale e ci ho messo anni per riuscire a replicarlo simile al suo.
La ricetta del minestrone alla genovese della nonna:
Mia nonna metteva nella sua minestra quello che aveva in casa, tendenzialmente però non mancavano mai le patate, i fagiolini verdi e i fagioli borlotti. Poi andava a sentimento, io questo weekend ho deciso di replicare la mia versione preferita di questo comfort food, aggiungendo anche zucca e zucchine.
Il tutto va tagliato a pezzettoni irregolari se desideri poi frullare, in pezzetti piccoli/medi tutti uguali se preferisci il minestrone così com’è.
Il segreto è fare cuocere le verdure a lungo, anche i fagioli se sono secchi, altrimenti si aggiungono 10 minuti prima della fine della cottura. Riempi la pentola con acqua leggermente salata poco sopra il livello delle verdure, a seconda dei tuoi gusti; a me piace una via di mezzo tra la minestra liquida e quella spessa. Di solito faccio cuocere a fiamma bassa un’ora e mezza minimo; se ce l’ho a disposizione, inserisco anche una crosta di parmigiano per dare sapore.
La pasta da utilizzare:
A questo punto si decide se togliere o aggiungere acqua, si aggiusta di sale e si frulla tutto con un frullatore ad immersione. Se lo desideri, puoi far cuocere la minestra ancora un pò per farla asciugare.
Parlando della pasta: mia nonna metteva quasi sempre i ditalini rigati, forse i miei preferiti; alternativamente usava due paste tipiche genovesi per il minestrone, ovvero i bricchetti e lo scuccuzzu. I primi sono piccoli e sottili, il secondo è invece molto simile ad una fregola a taglia leggermente più grande. Ovviamente tutto è concesso in base a ciò che hai in casa, nessuno vieta di buttarci conchigliette, riso o maltagliati.
Il mio consiglio è di fare come la nonna, ovvero buttare la pasta nella minestra a fuoco spento e mettere il coperchio. Passato il tempo di cottura scritto sulla confezione, è tutto pronto per essere servito: controlla all’assaggio se è necessario aspettare ancora qualche minuto. Questo serve anche per evitare che la pasta si attacchi al fondo della pentola durante la cottura.
A questo punto il piatto viene servito con sopra un cucchiaio abbondante di pesto, meglio se fatto in casa (trovi la ricetta cliccando qui); aggiungi a piacere un giro di olio, una grattata di pepe e una spolverata di formaggio grattuggiato. Ed ecco qui il comfort food perfetto, caldo per l’inverno, tiepido o freddo per l’estate.



Le tradizioni delle nostre famiglie.
Il minestrone è quel piatto che nella cucina genovese viene tramandato in varie versioni dalle famiglie; ogni città o regione possiede il suo ricco assortimento di minestre e zuppe, tutte ovviamente buonissime. Ognuno di noi ha le ricette della nonna nel cuore, e questa è la mia, la defizione perfetta di comfort food.
Mia nonna è mancata ormai due mesi fa e ho fatto molto fatica a fare pace con la situazione, per svariati motivi.
Tutto quello che posso fare adesso è rendere omaggio alla parte positiva che ha portato nella mia vita, cercando di dimenticare tutto il resto.
Se anche tu stai passando un momento triste o difficile, il mio consiglio è di stare in pace; accetta i tuoi sentimenti e le tue emozioni, non forzarti e impara a stare in solitudine se serve. Non avere paura di dire di no quando non ce la fai e non sentirti in colpa se tutto non è chiaro nella tua testa. Sei forte e ce la puoi fare, basta solo avere pazienza e volerlo davvero.
Se anche tu hai un piatto preferito dell’infanzia e ti va di omaggiarlo come ho fatto io, scrivimi nei commenti oppure sul mio profilo Instagram. Al prossimo post, enjoy!


